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Come scrivere un curriculum vitae: le buon regole da seguire

Tutti, prima o poi, abbiamo bisogno di scrivere un curriculum vitae da presentare alle aziende presso le quali intendiamo candidarci. Non sempre, tuttavia, i curriculm (anche detti “cv”) che inviamo o portiamo in formato cartaceo, rispettano i criteri adeguati secondo il formato europeo (che è il formato più utilizzato). Teniamo presente, prescindendo dalla “forma” in sé e per sé, che un curriculum vitae ben compilato darà una prima impressione decisamente importante, mettendo nella giusta luce il colloquio di lavoro che ci apprestiamo a sostenere.

Regola numero uno per scrivere un curriculum: inizia con “chi sei”

I primi dati da inserire nel proprio curriculum saranno quelli anagrafici. Questo aspetto è fondamentale, molte aziende, soprattutto i grandi gruppi commerciali che ricevono migliaia di documenti di presentazione al giorno,  tendono a scartare i curriculum sui quali i dati anagrafici vengono riportati in zone diverse rispetto alla cima, per una semplice ragione: difficoltà di reperimento dati.

I dettagli da inserire, quindi, saranno: nome e cognome, data e luogo di nascita, indirizzo (sufficiente il domicilio, non è necessaria anche la residenza se diversa dal domicilio), i recapiti telefonici, l’email (se siamo già occupati lavorativamente, MAI mettere la mail di lavoro), lo stato civile, la nazionalità e, preferibilmente, una bella fotografia chiara del nostro viso (formato tessera andrà benissimo).

Subito dopo i dati anagrafici e personali, sarà la volta della formazione e delle esperienze professionali. Consiglio: si suggerisce di personalizzare sempre questa specifica area del curriculum sulla base dell’annuncio a cui si intende rispondere, ossia sulla base della posizione lavorativa per la quale ci candidiamo. Questo non significa ovviamente alterare la realtà o inserire informazioni non corrette, tuttavia sarà buona norma puntare l’attenzione sugli aspetti della nostra formazione, o delle nostre precedenti esperienze lavorative, che maggiormente saranno gradite per il lavoro al quale aspiriamo. Ciò faciliterà anche l’esaminatore nell’analisi del curriculum e nel valutarne l’adeguatezza.

Ulteriore suggerimento: in caso di scarsa esperienza lavorativa precedente, sarà indicato puntare molto sulla formazione accademica e sui titoli conseguiti, al fine di raggiungere il medesimo risultato attraverso un’altra prospettiva rispetto a quella meramente professionale. Saranno inoltre ben gradite le citazioni a stage ed esperienze formative all’estero, se presenti.

Percorso di studi

Circa il proprio percorso di studi, non dovremo mai dimenticare le seguenti informazioni: durata e date, nome e località dell’istituto/accademia frequentata, tipologia di studi, anno in cui abbiamo conseguito l’attestato (laurea, diploma etc) e, se presente la relativa voce, piccola descrizione della tesi utilizzata sostenendo l’esame finale (meglio se integrata anche alla votazione).

Nello scrivere un curriculum, la sezione dedicata agli studi segue generalmente due metodi per l’elenco: si può partire da quelli più recenti oppure da quelli più remoti. Solitamente, partire con gli studi più recenti risulta più efficace (si tratta inoltre della modalità maggiormente utilizzata).

Nota bene: anche i corsi di specializzazione e i master vanno inclusi nell’area relativa al percorso di studio.

Esperienze lavorative

Per quanto riguarda le esperienze lavorative, sarà fondamentale cercare di gettare luce, come accennato in precedenza, sui punti di coerenza fra il proprio background e le richieste dell’azienda a cui mandiamo la candidatura. Questo aspetto aiuterà l’esaminatore a capire se siamo in possesso delle capacità per svolgere il ruolo ricercato senza particolari difficoltà.

Altrettanto importante, nella fase di elenco del percorso lavorativo, cercare di evitare i buchi temporali. Non si ha una buona impressione, infatti, di un candidato che abbia fatto intercorrere diversi anni tra la laurea e il primo impiego per esempio. In caso di colloquio, di tali “buchi” verrebbe richiesto certamente ulteriore chiarimento.

L’elenco delle occupazioni svolte nel proprio percorso sarà quindi del tutto simile a quello del percorso formativo, quindi sempre corredato di date, nomi (dell’azienda, stavolta) e quant’altro. La differenza sostanziale è la necessità di specificare, per ogni occupazione, le specifiche mansioni svolte. Non è necessario indugiare troppo sul dettaglio, basterà dedicare qualche parola esaustiva che descriva il ruolo occupato.

Abilità professionali

Si consiglia, in questa sezione, di dare grande risalto agli obiettivi raggiunti, premi o riconoscimenti vinti e soprattutto abilità sviluppate.  Vale comunque sempre lo stesso principio: poniamo l’accento su quanto è attinente al lavoro per il quale ci candidiamo. Altrimenti, glissiamo.

Potremmo viceversa integrare le nostre competenze circa le lingue,  le capacità relazionali (ossia il sapersi confrontare con i colleghi lavorando in team ad un progetto comune), quelle organizzative, e soprattutto quelle tecniche (in questo senso non parliamo solo di eventuali macchinari o attrezzature specifiche, ma includeremo anche le conoscenze informatiche, i linguaggi di programmazione conosciuti, i pacchetti di cui si ha padronanza etc).

Si potrà infine integrare un dettaglio sulle eventuali competenze artistiche come la scrittura, il disegno o la musica, specificando indicare le modalità in cui sono state acquisite.

Informazioni aggiuntive sulle lingue straniere

La dichiarazione di competenza relativa alle lingue è molto importante nello scrivere un curriculum vitae, purché venga dettagliato il grado di conoscenza in base a una specifica griglia di valutazione autonoma.
Indicheremo dunque i vari corsi di lingua frequentati, le eventuali esperienze all’estero,  i certificati ufficiali – se disponibili – che attestano le competenze maturate etc.

Il modello di curriculum Europass mette a disposizione una griglia prestabilita per la definizione specifica delle competenze linguistiche, che definisce settorialmente Ascolto, Lettura, Interazione, Produzione orale e Produzione scritta, a cui andrà affiancato un valore auto-conferito.

Informazioni aggiuntive sulle competenze informatiche

Nell’era attuale integrare uno specchietto di conoscenze informatiche risulta utile nella stragrande maggioranza dei casi, anche se – ovviamente – il grado di dettaglio sarà diverso in funzione della tipologia di posizione per la quale ci candidiamo.
Prescindendo quindi da quanto già sopra specificato in questo senso, potremo ulteriormente certificare le nostre competenze integrando, nell’elenco, il nostro diploma ECDL, se ne possediamo uno. ECDL è l’acronimo di European Computer Driving Licence, meglio conosciuta come patente europea per l’uso del computer.

È conseguibile in diversi paesi del mondo (compreso il nostro) ed attesta le conoscenze nell’ambito dell’informatica a tutti i livelli: dai basilari degli applicativi per pc, come anche l’uso di internet o posta elettronica,  fino alle capacità più specifiche.

Infine, per scrivere un curriculum sarà buona norma concludere menzionando, in apposita sezione, i nostri hobby e interessi.
Ovviamente questa parte ha una valenza inferiore rispetto alle precedenti, ma resta indispensabile per la completezza del curriculum e per fornire un quadro chiaro della propria figura a chi dovrà esaminare il documento, fornendo tavolta anche interessanti spunti di approfondimento in fase di colloquio.

Il curriculum vitae terminerà poi con la dichiarazione di autorizzazione all’utilizzo dei dati personali, che corrisponde alla seguente formula:

 “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003” oppure “In riferimento alla legge 196/2003 autorizzo espressamente l’utilizzo dei miei dati personali e professionali riportati nel mio curriculm vitae”.

Una volta scritto il curriculum vitae, leggi il nostro articolo su come trovare lavoro su internet. Potrebbe anche interessarti come l’articolo su come lavorare da casa.

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